A partire dal 18 di agosto sono stati evidenziati 07 focolai di Peste Suina Africana nei suini domestici, tutti in provincia di Pavia. Dai focolai, in particolare da uno di questi, sono stati evidenziati collegamenti epidemiologici e movimentazioni di partite di animali verso altri macelli, con conseguente movimentazione di carni in diverse regioni tra cui l’Emilia-Romagna, oggetto dei provvedimenti previsti dal Regolamento delegato (UE) 2020/687. Nonostante la tempestiva attivazione dei servizi veterinari di tutte le regioni coinvolte anche solo da tali contatti, il rischio di insorgenza di focolai in allevamenti delle regioni a più alta densità di allevamenti, tra cui l’Emilia-Romagna, è molto elevato. Non bisogna dimenticare che, anche la persistenza dell’infezione nei cinghiali selvatici in un’area vastissima, rappresenta un’ulteriore fattore di rischio di introduzione negli allevamenti, attraverso contatti indiretti con i selvatici. Per l’individuazione precoce dei casi nei domestici, la sorveglianza più efficace è quella fondata sulla segnalazione da parte degli OSA e da parte di veterinari e tecnici che operano presso gli allevamenti suini dei casi sospetti o, comunque, dei casi che per necessitano di approfondimenti diagnostici con esclusione del virus della PSA, per presenza di sintomi, anche se non caratteristici per la PSA, mortalità o variazione dei parametri produttivi. Per un confronto su questi temi è convocata una riunione a cui sono inviati tutti i Medici Veterinari del settore privato che operano presso gli allevamenti di suini a qualunque titolo ( Libero professionisti, di filiera, dipendenti di mangimifici, ecc.) della Regione Emilia-Romagna per il giorno :
